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Il segmento testuale La Rivoluzione Liberale è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 115

Brano: [...]lle campagne militari nei Balcani ed in Russia, conscio della frattura esistente tra gli ideali in cui" aveva creduto e la vera natura del regime, muore a trentanove anni, in condizioni tragiche di solitudine e di abbattimento morale. Edoardo Persico (19001936), critico è « attivista » culturale di origine napoletana, è il personaggio più intransigente e più « europeo » del gruppo. Gli inizi della sua biografia nota (collaboratore di Gobetti a « La Rivoluzione Liberale » ed a « Il Baretti », manovale della Fiat, afflitto dalla miseria in una soffitta di Torino, dove distrugge il manoscritto di un romanzo che lo stesso Gobetti doveva pubblicargli, incarcerato per alcuni mesi per ragioni politiche) possono anche richiamare una « bohème » di maniera, ma nel contesto di una classe intellettuale borghese opportunista e compromissoria rivelano invece una sofferta intransigenza, più che un compiaciuto allineamento a una moda anticonformista. È lui che nel 1929 organizza l’esposizione « Sei pittori

Casa « Novocomum » a Como, opera dell'architetto G. Terragni (19[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 514

Brano: [...]ete rappresaglie, ma individuarono cinque docenti universitari, accusandoli di essere stati gli « istigatori morali » dell’attentato: Ranuccio Bianchi Bandinelli (v.), Renato Biasutti, Francesco Calasso, Ernesto Codignola (padre di Tristano), Enrico Greppi (i due ultimi riuscirono a fuggire prima della cattura).

I primi tre furono arrestati e rilasciati dopo una ventina di giorni.

Gentile nei giudizi di Gobetti e Gramsci.

Nel suo volume La Rivoluzione Liberale, Piero Gobetti, commentando il « liberalismo » di Gentile, nel 1925 scrisse: « Il Gentile alla sua volta confondeva liberalismo con arte di governo. Privo del senso delle distinzioni e delle lotte pratiche, egli si riduceva a un concetto del liberalismo come risultante di forze opposte, come conservazione che è anche innovazione, ossia al vecchio pensiero moderato che non vuole andare né a destra né a sinistra e pretende di mascherare i propri interessi conservatori gabellandoli per interessi generali. Del resto in tutta l'equivoca concezione del Gentile, che vanamente si appella a Mazzini e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 203

Brano: [...]ti in una postilla all’articolo di Mario Ferrara intitolato “Noi e le opposizioni”, « occorreva smascherarlo con una intransigenza feroce, preparando con l’esempio una situazione storica in cui l’effettiva lotta rendesse impossibili i costumi del paternalismo e le dittature plutocratiche mascherate da dittature personali. Questo era il vero antifascismo, era la vera politica dell'opposizione. Ma nessuno ci contraddirà se affermiamo che soltanto “La Rivoluzione Liberale” seppe porsi fin da principio su questo terreno. Non ci fu nei primi mesi altra opposizione così disperata e inesorabile al regime e a Mussolini. Combattevamo Mussolini come corruttore prima che come tiranno; il fascismo come tutela paterna prima che come dittatura; non insistemmo sui lamenti per la mancanza di libertà e per la violenza ma rivolgemmo la nostra polemica contro gli italiani che non resistevano, che si lasciavano addomesticare ». Conseguentemente alla sua visione del fascismo, Gobetti ribadì su “Rivoluzione Liberale” che la liquidazione del regime sarebbe stata possibile solo « [...]

[...]ro gli italiani che non resistevano, che si lasciavano addomesticare ». Conseguentemente alla sua visione del fascismo, Gobetti ribadì su “Rivoluzione Liberale” che la liquidazione del regime sarebbe stata possibile solo « lavorando per preparare una classe dirigente seria e nuova: cercando di abituare il popolo italiano a un maggior senso di dignità e di carattere ».

Venivano frattanto costituendosi in varie città italiane gruppi di Amici della Rivoluzione Liberale, per un’azione diretta antifascista da affiancare al lavoro teorico della rivista. Ma la persecuzione fascista non tardò a bersagliare tutto l'entourage della rivista con aggressioni personali a Gobetti e pesanti interventi censori sulla rivista stessa, sottoposta a sequestri e tagli forzati. « In regime di stampa imbavagliata il vero articolista è il lettore: egli deve leggere tra le righe », fu allo* ra la manchette inserita sulla testata di alcuni numeri, caratterizzati da articoli con titoli e contenuti chiaramente allusivi al regime dittatoriale e ai suoi massimi esponenti. In breve la r[...]

[...]essa, sottoposta a sequestri e tagli forzati. « In regime di stampa imbavagliata il vero articolista è il lettore: egli deve leggere tra le righe », fu allo* ra la manchette inserita sulla testata di alcuni numeri, caratterizzati da articoli con titoli e contenuti chiaramente allusivi al regime dittatoriale e ai suoi massimi esponenti. In breve la repressione si accentuò, fino alla soppressione totale della rivista.

Bibliografia: Antologia della Rivoluzione Liberale, a cura di Nino Valeri, Torino, 1948; Le riviste di Piero Gobetti, a cura di Lelio Basso e Luigi Anderlini, Milano 1961.

A. Co.

Rivoluzione socialista

Organo clandestino della Federazione Giovanile del Partito socialista italiano di unità proletaria [P.S.l.U. P.), il primo numero dell’edizione lombarda di “Rivoluzione socialista” uscì il 25.6.1944; ne furono pubblicati tre numeri nel corso dell’anno e quattro nel 1945, l’ultimo dei quali con la data del 27 aprile. Il n. 2 del 15.3.1945 uscì ciclostilato, essendo stata chiusa dalla polizia la tipografia che ne assicurava la stampa. Di[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La Rivoluzione Liberale, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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